Gli appuntamenti della settimana a San martino Buon Albergo
Sala “Berto Perotti” – Via Cantarane 26 (Verona)
"CON LA VALIGIA IN MANO A CERCAR FORTUNA"
La prestigiosa Accademia della Crusca chiede al Comune di San Martino Buon Albergo l'autorizzazione per poter utilizzare il lavoro che l'ente pubblico ha prodotto nell'ambito del Progetto
migranti, anche con un finanziamento della Regione Veneto.
Il documentario «Con la valigia in mano a cercar fortuna», realizzato dal regista Mauro Vittorio Quattrina nel 2009 e che accompagna il volume «Con la valigia in mano: emigrazione a San
Martino Buon Albergo», verrà inserito nel progetto triennale «Vivit (Vivi Italiano)» finanziato dal ministero dell'Università e della ricerca che coinvolge l'Accademia della Crusca e le
Università di Firenze, Padova, Modena e Reggio Emilia. Il progetto intende realizzare un archivio digitale integrato di materiali didattici, testi e documentazioni iconografiche e
multimediali per la conoscenza del patrimonio linguistico e storico-culturale italiano, con particolare riguardo e destinazione agli italiani all'estero di seconda e terza
generazione.
«Grande la mia soddisfazione», dichiara Mauro Vittorio Quattrina, «nel ricevere questa richiesta da parte della grande Accademia della Crusca per l'utilizzo del documentario da me
realizzato sui nostri emigranti del secondo dopoguerra per il Comune. Ho dovuto, pero, dire che dovevano rivolgersi all'ente pubblico perché il lavoro è di sua proprietà».
Un lavoro quello sugli emigranti che al regista veronese sta dando grandi soddisfazioni perché è stato molto ben accolto, infatti le visite al sito con parti del filmato sono ormai oltre
seimila.
«Il Comune», dice Vittorio Castagna, assessore alla Cultura, «ha accolto con grande entusiasmo la domanda dell'Accademia della Crusca e inviato il materiale autorizzandone l'utilizzo. Ma
abbiamo anche fatto presente che, nei prossimi mesi, pubblicheremo una nuova ricerca sui migranti, dedicata a chi oggi arriva nel nostro territorio ancora a cercar fortuna. Si tratterà di
un nuovo volume ricco di una introduzione e di oltre 20 interviste e un nuovo documentario sempre curato dal regista Mauro Vittorio Quattrina». E conclude: «Già stiamo pensando a
completare il progetto con una terza pubblicazione che evidenzi le diverse condizioni di accoglimento e di condizioni di vita tra i due movimenti migratori». G.C.
cislveneto.it » Notizie » Cisl Verona. Documentario “con la valigia in mano a cercar fortuna”
Giovedì, 21 Ottobre 2010
Domani 22 ottobre a Verona, Cisl ed Anolf scaligere, presentano, presso la sede di Lungadige Galtarossa, il documentario "Con la valigia in mano a cercare fortuna"
realizzato dal regista Mauro Vittorio Quattrina e allegato come dvd al volume "Con la valigia in mano: emigrazione a San Martino Buon Albergo nel Novecento" edito dalla
biblioteca comunale.
Il volume raccoglie 15 interviste a donne e uomini che nel corso del Novecento hanno vissuto l'esperienza dell'emigrazione all'estero in cerca di lavoro. Il dvd contiene
un documentario che racconta queste storie e l'epopea dell'emigrazione italiana del secolo scorso.
A presentare e commentare il documentario ci saranno, oltre all'autore, Giuseppe Corrà, giornalista de L'Arena e curatore del volume, Silvia Anderloni autrice del saggio
"Italiani in Belgio" pubblicato nello stesso e Roberto Alloro, assessore alla cultura del Comune di San Martino. Alcuni degli intervistati porteranno la propria
testimonianza. Massimo Castellani, segretario della Cisl, introdurrà la serata con un saluto ai presenti.
L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'associazione Monastero del Bene Comune di Saezano.
A Verona un documentario su viaggi del Novecento [it]
Mercoledì - 27/10/2010
Sarà presentato sabato 30 ottobre, nella sala “Berto Perotti” a Verona, il documentario “Con la valigia in mano a cercar fortuna”, edito dalla Biblioteca Comunale “Don L. Milani” di San Martino Buon Albergo (Verona) e che racconta l’emigrazione sanmartinese del Novecento.
Alla presentazione interverranno Roberto Alloro, assessore alla Cultura del Comune di San Martino Buon Albergo, Giuseppe Corrà, curatore del libro “Con la valigia in mano. Emigrazione a San Martino Buon Albergo nel Novecento” e Mauro Vittorio Quattrina, autore del documentario.
Sala “Berto Perotti” – Via Cantarane 26 (Verona)
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RICORDI. Presentato un volume di Corrà e un video di Quattrina sull'emigrazione in paese
E oggi la situazione è capovolta: 1300 immigrati su 14mila abitanti
Foto in bianco e nero: navi, treni e miniere, gli occhi sgranati dei bambini, i volti degli adulti, in debito di vitamine e proteine, coi baffi, il cappello e la valigia.
Il dramma dell'emigrazione, con le sue lacrime ma anche con le vittorie e i ritorni, è stato celebrato domenica scorsa a San Martino Buon Albergo, sul palco del teatro Peroni, da un paese
affettuoso, riunito attorno ai suoi figli partiti tanti anni fa e tornati a casa. L'occasione era la presentazione di un libro: Con la valigia in mano. Emigrazione a San Martino Buon Albergo nel
Novecento a cura di Giuseppe Corrà e del documentario che l'accompagna Con la valigia in mano a cercar fortuna... di Mario Vittorio Quattrina. Si tratta del culmine dei lavori voluti
dall'assessorato alla Cultura di San Martino, nell'ambito del Progetto emigranti, partito nel luglio del 2008.
Sul palco, per festeggiare l'occasione, c'erano, oltre a Giuseppe Corrà e Mario Vittorio Quattrina, il sindaco Valerio Avesani, l'assessore alla Cultura Roberto Alloro, , l'autrice del saggio
Italiani in Belgio Silvia Anderloni e Moustapha Tounkara, presidente dell'associazione senegalese di Verona e provincia «Gore Onesta».
«Il nostro comune rischia di essere fagocitato dalla città», ha detto Alloro, «vorremmo mantenere la coesione di San Martino attraverso il binomio ricordo e riflessione sull'attualità. Così che
nessuna esperienza vada spesa invano». Un desiderio al quale il sindaco ha risposto con una nuova sfida: «L'anno prossimo fate un altro libro e un altro film su chi è qui, oggi, come immigrato.
Così tra due anni ne possiamo fare un terzo in cui raccontiamo il dialogo e l'incontro tra due generazioni di emigrati di paesi e culture diverse: un'opportunità splendida».
La pubblicazione e il documentario sono strutturati attorno alle interviste fatte ad attuali residenti di San Martino che hanno vissuto l'emigrazione, in particolare negli anni immediatamente
successivi al dopoguerra: testimonianze a volte tristi, a volte picaresche, mai melodrammatiche. Eppure ne emergono particolari inquietanti: migliaia di italiani portati in Belgio su carri
bestiame scoperti, alloggiati nelle baracche di legno degli ex lager nazisti, ancora piene di fantasmi.
Ben 28 milioni di connazionali che partirono tra il 1876 e il 1976. E oggi la grande ondata contraria: 1.300 immigrati a San Martino su poco meno di 14mila abitanti: quasi il 10 per cento.
Quindici interviste da leggere e ascoltare per abbracciare il nostro passato ed essere più tolleranti nei confronti del presente.
Adamo Dagradi
DOCUMENTO. Il Comune ha promosso due anni di ricerche culminate in un libro, l'avvio di un archivio della memoria
Un volume e un dvd pubblicati dalla biblioteca comunale raccontano le storie dei sanmartinesi
Sono stati calcolati in 25 milioni 800mila gli emigranti dall'Italia tra il 1876 e il 1976. Gli albanesi, gli zingari, eravamo noi italiani; e noi veneti, «i terroni del Nord», più degli altri:
tre milioni 300mila emigranti dalla nostra regione, la più colpita dal fenomeno perché la più povera. Oggi siamo diventati terra di immigrazione, ed emarginiamo gli immigrati con lo stesso
razzismo che subirono i nostri nonni.
Le vicende degli emigrati da San Martino Buon Albergo sono raccontate nel libro Con la valigia in mano, a cura di Giuseppe Corrà e con un saggio di Silvia Anderloni, edito dalla biblioteca
comunale di San Martino Buon Albergo (170 pagine). Il libro e il dvd allegato, di Mauro Vittorio Quattrina, saranno presentati domenica 15 novembre alle 15,45 al Teatro Peroni.
La preparazione dell'opera è durata due anni. «Siamo partiti», spiega l'assessore comunale alla cultura Roberto Alloro, «dall'idea di lavorare a un archivio delle memorie del nostro territorio,
per raccogliere le storie, i documenti, le testimonianze. Ci è sembrato importante affrontare un tema d'attualità come quello dell'emigrazione». Una ricerca che guarda al passato, ma animata dal
bisogno di riflettere sull'attualità.
Il libro raccoglie 15 testimonianze di sanmartinesi emigrati all'estero nel secolo scorso; il video di Mauro Vittorio Quattrina, allegato al libro, in 57 minuti presenta le testimonianze dei
protagonisti e molte immagini inedite tratte da archivi europei e americani che il regista ha esplorato proprio per questa ricerca.
L'opera si completa con un saggio di Silvia Anderloni sugli Italiani in Belgio, una delle esperienze più nere del dopoguerra raccontata dai testimoni.
«Questo lavoro», continua l'assessore, «ha una indubbia attualità politica. Negli ultimi anni le nostre comunità sono chiamate a misurarsi con culture e stili di vita di persone da tutto il
mondo. Sono sollecitate a confrontarsi con problematiche nuove, la cui soluzione richiede grande disponibilità all'ascolto e al dialogo. Lo sforzo riguarda soprattutto le istituzioni, che debbono
evitare semplicistiche soluzioni "di pancia" e agire piuttosto in una prospettiva di medio-lungo termine, lontana da logiche antistoriche e inutili chiusure culturali. Leggere le testimonianze di
nostri concittadini significa anche promuovere l'idea che la nostra è già e nei fatti una comunità aperta, frutto di successivi spostamenti di persone dalla campagna alla città, dalla montagna
alla pianura, dal Meridione al Settentrione e ora dall'estero».
La raccolta di queste storie, delle foto e dei documenti che le accompagnano, ha dato il via ad un cantiere che rimane aperto a quanti vogliono contribuire ad arricchire questo archivio della
memoria con le proprie testimonianze e i propri racconti. Le storie degli emigranti sono solo un primo passo di un progetto più ampio di ricerca e documentazione, di quella microstoria la cui
conservazione non può che essere affidata agli studiosi e alle istituzioni locali.
«Un modo», conclude Alloro, «per non perdere di vista le tracce di queste piccole epopee familiari che s'intrecciano con la grande storia italiana ed europea del Novecento».